Il mancato pagamento del contributo ANAC può essere sanato?

Il mancato pagamento del contributo ANAC può essere sanato?

Massima Sentenza

“…L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con sentenza 9 giugno 2025, n. 6, ha affermato il seguente principio di diritto: “L’art. 1, comma 67, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall’art. 213 del Codice dei contratti pubblici del 2016 (e anche dall’art. 222 del Codice dei contratti pubblici del 2023), va interpretato nel senso che, fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all’Autorità nazionale anticorruzione, vi è il divieto legale di esaminare l’offerta dell’operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del soccorso istruttorio, la stazione appaltante deve dichiarare tale offerta inammissibile...”

Cons. St., Sez. V, 31.10.2025, n. 8475


Fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all’Autorità nazionale anticorruzione, vi è il divieto legale di esaminare l’offerta dell’operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del soccorso istruttorio, la stazione appaltante deve dichiarare tale offerta inammissibile”.

“…Per la sentenza appellata: “l’art. 1, comma 67 della l. n. 266/2005 stabilisce “l’obbligo di versamento del contributo…quale condizione di ammissibilità dell’offerta”, ma come rilevato dal precedente di questo Tribunale “di per sé non è univoco, potendosi anche intendere nel senso che l’offerta sia ammissibile purché il contributo si sia pagato, anche se non tempestivamente” e che in caso di disciplina normativa dal tenore oggettivamente ambiguo “tra le due opzioni interpretative (tra quella che dà rilievo escludente al solo mancato pagamento e quella che dà rilievo anche al semplice tardivo pagamento) deve preferirsi (la prima, ossia) quella che garantisce la massima partecipazione, consentendo di sanare l’eventuale mancato tempestivo pagamento”. Si tratterebbe, invero, di elemento estraneo al contenuto dell’offerta.

Secondo l’Anac tale orientamento risulta non condivisibile, come si evince anche da numerose pronunce del Consiglio di Stato (cfr., fra le tante, Cons. Stato, V, n. 9186 del 2023), secondo cui, invece, il pagamento del contributo costituisce condizione di ammissibilità dell’offerta.

La suddetta questione è stata deferita all’adunanza plenaria del Consiglio di Stato in considerazione del contrasto esistente nell’ambito delle diverse sezioni sull’interpretazione della suddetta disposizione normativa.

L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con sentenza 9 giugno 2025, n. 6, ha affermato il seguente principio di diritto: “L'art. 1, comma 67, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall'art. 213 del Codice dei contratti pubblici del 2016 (e anche dall'art. 222 del Codice dei contratti pubblici del 2023), va interpretato nel senso che, fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all'Autorità nazionale anticorruzione, vi è il divieto legale di esaminare l'offerta dell'operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del soccorso istruttorio, la stazione appaltante deve dichiarare tale offerta inammissibile".





















Share the Post:
Back To Top Img